Promea è un centro d’eccellenza con sede a Torino, specializzato in Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), con una lunga esperienza nel settore e numerosissimi casi trattati con successo (vai al fondo di questa pagina per leggere le testimonianze dei nostri pazienti). Il personale medico Promea è altamente specializzato e in grado di fornirti tutte le risposte e assistenza del caso.
Promea è un centro medico convenzionato con il Sistema Sanitario Nazionale.
Promea ritiene che l’infertilità rappresenti un problema di interesse medico-sociale importante per la società italiana e che le coppie in età feconda, con problemi di infertilità debbano ricevere diagnosi, trattamenti e assistenza secondo criteri ben definiti nell’ambito di una adeguata organizzazione sanitaria.
In Italia si stima che oltre 60.000/80.000 nuove coppie l’anno abbiano difficoltà nel concepire un bambino. Di queste, circa 1000 si rivolgono a Promea ogni anno. Qui trovano un equipe formata da medici e biologi che hanno documentata esperienza pluriennale nel campo della medicina della riproduzione; la coppia verrà sottoposta ad un iter diagnostico e successivamente al trattamento più indicato al loro specifico caso.
Le strategie di trattamento
Procreazione Medicalmente Assistita e Laboratorio
Le principali prestazioni che Promea offre come terapia dell’infertilità sono:
- Visita e consulenza andrologica e ginecologica
- Capacitazione seminale
- Test di vitalità e funzionalità nemaspermica
- Test di frammentazione del DNA spermico
- Recupero di spermatozoi dal testicolo mediante agoaspirazione o biopsia
- Induzione dell’ovulazione
- Monitoraggio ecografico ed ormonale dell’ovulazione
- Tecniche di fecondazione assistita
- IUI (Intra Uterin Insemination)
- FIVET (Fertilization in vitro and EmbryoTransfer)
- ICSI (Intra Citoplasmatic Sperm Injection)
- Coltura di blastocisti
- Assisted hatching embrionano
- ERA Test
- Crioconservazione di gameti femminili e maschili
- Crioconservazione di embrioni (Legge 40/2004 – Sentenza Corte Costituzionale 151/2009)
- PGS
- Isteroscopia
Le tecniche di inseminazione artificiale
In alcune situazioni un grande aiuto può provenire dalle tecniche di procreazioni assistita; si tratta di metodiche che prevedono un intervento sui gameti al fine di aiutare la fecondazione .
La tecnica più semplice è l’inseminazione intra-uterina (IUI)
L’Inseminazione Intrauterina (I.U.I)
L’I.U.I. è una tecnica che prevede il trattamento del liquido seminale e quindi la sua deposizione tramite un apposito catetere in utero.
Il trattamento del liquido seminale viene definito capacitazione e riguarda una serie di modificazioni simili a quelle che si verificano nel tratto genitale femminile dopo un normale rapporto; attraverso questo processo lo spermatozoo raggiunge la capacità di fertilizzare gli ovociti.
Generalmente l’inseminazione è preceduta da una moderata stimolazione dell’ovulazione. Con questa tecnica la fertilizzazione avviene all’interno dei genitali femminili, come dopo un rapporto spontaneo.
La fertilizzazione in vitro con trasferimento dell’embrione (FIVET)
Il primo tentativo coronato da successo di FIVET avvenne nel 1978. Da allora sono milioni i bambini nati nel mondo con questa tecnica. Con questa tecnica, ideata inizialmente per le donne che avevano problemi tubarici, gli ovuli prelevati dalle ovaie in cui si è indotta un’ovulazione multipla sono fertilizzati in una “provetta” dagli spermatozoi del partner maschile della coppia. Gli ovociti fertilizzati divengono embrioni e quindi trasferiti in utero. Oggi questa tecnica si utilizza, oltre ai casi di sterilità tubarica, in situazioni di sterilità inspiegata di lunga durata, di endometriosi.
La procedura per la FIVET richiede, nella maggior parte dei casi, la soppressione della normale attività ipofisaria e, successivamente, un’induzione ovulatoria multipla cui segue un prelievo degli ovociti. Questi dovranno poi essere fecondati in appositi terreni di coltura con gli spermatozoi in laboratorio, si osserveranno in coltura gli embrioni eventualmente ottenuti che, infine, si trasferiranno in utero. L’intero ciclo comporta una durata di quattro – sei settimane, a seconda del protocollo utilizzato, calcolate dall’inizio del trattamento farmacologico fino al test di gravidanza; normalmente in un programma FIVET si richiede la presenza della paziente, presso il nostro Centro, per 5-6 volte.

L’iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (ICSI)
La FIVET non riusciva a dare risultati soddisfacenti in presenza di un liquido seminale alterato; questo quadro è stato completamente modificato dall’introduzione nel 1992 della ICSI ad opera di un gruppo belga.
Con questa tecnica si riesce ad iniettare un singolo spermatozoo all’interno dell’ovocita attraverso una speciale apparecchiatura detta micromanipolatore; sono quindi sufficienti pochi spermatozoi per poter ottenere embrioni che, una volta trasferiti in utero, possono dare luogo ad una gravidanza.
Non vi sono sostanziali differenze nella preparazione ad un ciclo di ICSI rispetto ad un ciclo di FIVET.
Una volta prelevati gli ovociti, questi vengono opportunamente trattati con appositi terreni di coltura ma non tutti gli ovociti sono utilizzabili, lo sono solo quelli che si trovano ad un preciso stadio di maturazione detta metafase II della seconda divisione meiotica. Dato che la ICSI è una metodica di recente applicazione, particolare attenzione viene rivolta alle gravidanze e alle nascite. A tutt’oggi non sembra che la percentuale di malformazioni e differisca da quella della popolazione normale né dalle gravidanze ottenute tramite FIVET.
Questa tecnica ha avuto una grande diffusione perché è riuscita a dare la possibilità di avere un bambino a coppie che, a causa di un quadro seminale di grave dispermia o anche di azoospermia erano considerate senza speranza. Infatti anche quando gli spermatozoi sono assenti nell’eiaculato è possibile tentare il loro recupero direttamente dal testicolo o dall’epididimo tramite degli aghi sottili (TESA, MESA) o piccoli prelievi bioptici (TESE, MESE).
Percorso terapeutico per inseminazione artificiale
Le tecniche di fecondazione assistita (comunemente note come “inseminazione artificiale”) sono metodiche che vengono attuate per ottenere il concepimento, qualora questo non avvenga spontaneamente.
Si suddividono in tecniche di I livello, più semplici, e tecniche più complesse, di II e III livello.
Tecniche di inseminazione I livello
Le tecniche di primo livello, più semplici, sono quelle procedure che favoriscono il concepimento spontaneo a livello delle vie genitali femminili.
Rientrano in questa categoria i monitoraggi della crescita follicolare con o senza stimolazione ovarica, seguiti da rapporti mirati o da Inseminazione Intra-Uterina (IUI).
Tecniche di inseminazione II-III livello
Le tecniche di secondo e terzo livello, più complesse delle precedenti, sono quelle procedure in cui il concepimento avviene “in vitro”: l’incontro tra gameti maschili e femminili avviene infatti in laboratorio con l’ottenimento di embrioni che verranno poi trasferiti in utero.
Rientrano in questa categoria i trattamenti di FIVET e ICSI, con o senza prelievo testicolare/epididimario degli spermatozoi.
L’inseminazione artificiale – Approfondimenti
L’inseminazione artificiale è una tecnica di fecondazione assistita che consiste nell’introduzione di liquido seminale, in maniera artificiale, nell’apparato genitale femminile. E’ una delle tecniche più utilizzate in caso di scarsa fertilità, mancata vitalità degli spermatozoi. In questo caso si parla anche di procreazione medicalmente assistita, da non confondere con la fecondazione in vitro, nella quale la fecondazione avviene all’esterno del corpo della donna; gli embrioni vengono successivamente trasferiti in utero.
Con il termine “inseminazione artificiale” si intendono tutte quelle tecniche attraverso le quali l’inseminazione avviene all’interno del corpo della donna, introducendo gli spermatozoi direttamente nel corpo femminile. Si può dunque definire un tipo di fecondazione intracorporea.
TECNICHE DI INSEMINAZIONE ARTIFICIALE
Ci sono diverse modalità di esecuzione dell’inseminazione artificiale che si differenziano a seconda del punto in cui viene depositato lo sperma:
- IUI, inseminazione intrauterina: il liquido seminale viene introdotto all’interno dell’utero;
- ICI, inseminazione intracervicale: gli spermatozoi vengono depositati nel canale cervicale;
- IPI, inseminazione intraperitoneale: gli spermatozoi vengono immessi in peritoneo;
- ITI, inseminazione in tube: il liquido seminale viene immesso nelle tube;
La tecnica maggiormente utilizzata è quella intrauterina, che viene eseguita quando i parametri biologici della coppia sono normali; non ci sono problemi fisici ma c’è molta difficoltà a concepire.
Altri fattori che possono portare all’uso dell’inseminazione artificiale intrauterina sono: i casi di ridotta motilità spermatica e l’oligospermia, difetti anatomici dei sessi e i casi in cui la donna ha problemi di muco cervicale. Essa può essere utilizzata in concomitanza con la stimolazione ovarica, correndo il rischio di sottoporre la donna ad una gravidanza multipla, produce però percentuali altissime di fecondazione.
L’ICI, Inseminazione Intracervicale viene preferita quando non c’è possibilità di depositare lo sperma nelle fornici vaginali. Non si richiede un trattamento preventivo dello sperma, tranne alcuni giorni di astinenza dai rapporti sessuali, prima della raccolta, in modo da aumentare il livello di spermatozoi.
La tecnica di inseminazione peritoneale consiste nella deposizione del liquido seminale nella cavità addominale; il fondo della vagina viene punto con un ago a farfalla in seguito viene iniettato lo sperma. Non è tuttavia tra le più utilizzate.
L’inseminazione artificiale intratubarica, viene eseguita quando la tuba della donna è in perfetta condizioni fisiche e, soprattutto quando altre tecniche non hanno avuto un buon esito. Attraverso un catetere e sotto la guida costante dell’ecografia, il liquido seminale viene introdotto nelle tube, sede naturale in cui avviene l’incontro tra spermatozoi, contenuti nel liquido seminale ed ovociti. Si tratta di una tecnica all’avanguardia.
Come si esegue l’inseminazione artificiale?
Il ricorso all’inseminazione artificiale non è di certo una cosa semplice, comporta una serie di difficoltà di ordine psicologico e morale ma rappresenta la possibilità concreta di risolvere alcuni problemi di infertilità. Oggi le tecniche e le metodiche sono assolutamente all’avanguardia e questo comporta un abbassamento del livello di rischio per le donne che vi si sottopongono. Per questo motivo è molto importante rivolgersi a strutture specializzate che si avvalgano di professionisti del settore.
La tecnica di gran lunga più utilizzata e che garantisce il maggior successo è l’inseminazione artificiale intrauterina. Viene realizzata ambulatorialmente nel momento più adatto alla fecondazione, che viene attentamente valutato dal medico.
Il liquido seminale, trattato con tecniche all’avanguardia (una di queste è lo SWIM up) viene introdotto nella cavità uterina, attraverso delle cannule. Deve dunque essere deposto direttamente nell’utero. Il problema fondamentale è quello legato alle tecniche di stimolazione ovarica, che pur aumentato la percentuale di successo, aumentano anche il rischio di gravidanze multiple. In
effetti una delle variabili fondamentali per ottenere il successo, è il momento nel quale introdurre lo sperma. E’ proprio questo che può determinare il successo o l’insuccesso dell’inseminazione. Tutto dipende dalla vitalità degli spermatozoi e dalla fertilità della donna.
Lo SWIM up è una tecnica che consente in una specie di “lavaggio” dello sperma: in questo modo vengono “selezionati” gli spermatozoi con una maggiore vitalità, accrescendo la possibilità che avvenga la fecondazione. Vengono in questo modo eliminati tutti gli spermatozoi lenti, immobili o morti.
La stimolazione ovarica è un fattore fondamentale che può aumentare la percentuale di successo: in alternativa – come detto – si può sfruttare il ciclo naturale della donna. Quando si deve sottoporre alla stimolazione una paziente si utilizzano in gonadotropine esogene. Prima di eseguire l’inseminazione deve essere attentamente controllato lo sviluppo follicolare ed il livello
di estradiolo nel sangue. Quando è giunto il momento adeguato, allora si induce l’ovulazione attraverso la somministrazione di un ormone HCG.
Quando eseguire l’inseminazione artificiale?
L’inseminazione artificiale è consigliata nei casi in cui non è stato possibile risalire alle cause di sterilità della coppia. Prima di procedere all’esecuzione è infatti doveroso fare alcuni esami per accertare le cause dell’infertilità quali, ecografia ed isterosalpingografia per la donna e seminogramma per l’uomo. Se, in seguito a tutti gli accertamenti non è possibile individuare i
fattori che contribuiscono al mancato concepimento allora è consigliabile rivolgersi a specialisti dell’inseminazione artificiale. E’ inoltre preferibile quando la donna presenta problemi di muco cervicale o problemi di ovulazione regolare. Quando l’uomo ha dei problemi nella quantità e qualità degli spermatozoi o anomalie alla parte genitale che impediscano il coito.
Rischi e vantaggi dell’inseminazione artificiale
L’inseminazione artificiale non è dolorosa e viene eseguita in assenza di anestesia. E’ dunque una pratica abbastanza veloce che non comporta grossi rischi per la donna. Viene eseguita in maniera ambulatoriale. E’ fondamentale rivolgersi a centri specializzati che sappiano comprendere il problema della coppia e consigliare la tecnica migliore. A questo scopo è necessario affidarsi a specialisti con anni di esperienza che facciano della cura del paziente il loro primo obiettivo e che garantiscano assistenza e professionalità.
L’inseminazione artificiale consente dunque di sconfiggere realmente alcuni problemi legati all’infertilità.
La percentuale di successo è infatti abbastanza elevata su 100 coppie che scelgono di effettuare l’inseminazione artificiale ben 60 che concludono i 4 cicli arrivano ad una gravidanza. Le percentuali variano sensibilmente da una tecnica all’altra e a seconda dei problemi di infertilità di cui si soffre. E’ una tecnica semplice che deve essere associata ad un completo monitoraggio della salute della coppia; del ciclo mestruale della donna e della “qualità dello sperma dell’uomo.
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