Potrebbe apparire strano ma negli ultimi anni la nostra società è mutata anche dal punto di vista dell’approccio alla maternità.
Infatti aumentano sempre più le donne che programmano la loro gravidanza dopo i trent’anni.
Ciò ha causato il bisogno di studiare e sviluppare delle tecnologie che possano effettuare la diagnosi su eventuali problemi alla salute del feto sempre più precoce e tempestive: la cosiddetta diagnosi prenatale. E’ noto, infatti, che con l’avanzare dell’età in cui una donna decide di avere un bambino le possibilità che nel feto possano essere riscontrate delle anomalie genetiche aumentano. Test indicati per chi si sottopone a inseminazione artificiale, ma non solo, anche per donne che hanno concepito il loro figlio “naturalmente”, lì dove vi sono i presupposti per prescrivere un esame di diagnosi prenatale.
Tra i test più praticati che svolgono questa funzione di diagnosi prenatale ci sono l’amniocentesi e la villocentesi, dal momento che questi due esami mirano a raccogliere le stesse informazioni sono intercambiabili, ma hanno caratteristiche differenti e ci si può sottoporre in fasi diverse della gravidanza. Di più recente diffusione anche l’Harmony Test.
Già nel primo trimestre è possibile sottoporsi alla villocentesi che viene eseguita di norma fra la decima e la tredicesima settimana, questo esame permette di isolare eventuali anomalie genetiche quali ad esempio la talassemia, la fibrosi cistica o la sindrome di down.
L’operatore aspira circa 10-15 mg di villi che saranno poi analizzati in laboratorio.
E’ un esame indolore e non comporta rischi significativi per il feto, si inserisce un ago molto sottile nel ventre della madre , si effettua contestualmente ad un ecografia in modo da individuare precisamente i villi coriali da prelevare che poi verranno analizzati il laboratorio.
L’esito è molto veloce infatti solitamente occorre solo una settimana per conoscerne il responso.
Saranno medico e genetista a indicare alla madre la possibilità di effettuare tale esame qual’ora fosse necessario in base alle specificità della coppia.
La risposta è infatti molto veloce: entro una settimana – dieci giorni dall’esecuzione della villocentesi è possibile conoscere i primi risultati.