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Terapia ormonale sostitutiva

La terapia ormonale sostitutiva è una tecnica farmacologica a base di ormoni a cui una donna si può sottoporre sostanzialmente per risolvere tutti quei problemi legati all’insorgenza della menopausa, sintomi più o meno evidenti come rossori improvvisi del volto, sudorazione eccessiva, vampate di calore, che si verificano quando la donna sta entrando nelle condizioni fisiche in cui non è più pronta per rimanere incinta.

Non è una tecnica di inseminazione artificiale e non comporta l’ottenimento di una gravidanza, anche se in effetti essa serve comunque a limitare i sintomi tipici della menopausa.

Le tecniche per rimanere incinta sono decisamente differenti: la necessità di ricorrere all’inseminazione artificiale o ad altri metodi come la fecondazione eterologa o la fecondazione omologa, dipendono sostanzialmente da una condizione di infertilità, ovvero quando, anche dopo un anno di rapporti sessuali mirati, la donna non riesce a rimanere incinta.

Per definire la condizione di infertilità che può essere maschile, femminile o di coppia, è comunque necessario che i rapporti siano mirati, ovvero che siano avvenuti in circostanze chiaramente ovulatorie.

Attenzione, però: non sempre, quando la donna non riesce a rimanere incinta, significa che si debba parlare di infertilità conclamata o severa. Le condizioni che rendono difficile il concepimento possono essere anche di altro tipo e non dipendere tanto da una situazione fisiologica o biologica, ma da altri fattori esterni o psicologici che inibiscono la fertilità. Bisogna a questo aggiungere il fatto che, con l’avanzare dell’età, la qualità degli spermatozoi non è sempre uguale e che la donna, raggiunta una certa età, può andare incontro a scarsa produzione di ovuli e al normale invecchiamento cellulare degli ovociti.

Il ricorso alla tecnica della terapia farmacologica sostitutiva

Ricorrere alla tecnica della terapia farmacologica sostitutiva è invece necessario per portare dei vantaggi importanti sia a breve termine che a lungo termine. Infatti, dopo solo qualche giorno dall’assunzione dei farmaci, si può andare incontro ad una favorevole riduzione dei classici sintomi della menopausa, ed a quelli relativi all’umore; inoltre, si va incontro a riduzione della secchezza vaginale ed altri eventuali problemi come vaginiti e cistiti.

Questi ed altri miglioramenti che si verificano grazie alla terapia farmacologica possono essere alla base di un miglioramento delle condizioni che una donna deve normalmente affrontare quando inizia il suo percorso di menopausa (ovvero quando non è più nelle condizioni fisiologiche e biologiche per rimanere incinta, ragion per cui potrebbe essere necessario ricorrere a tecniche di inseminazione artificiale per indurre un eventuale concepimento desiderato).

In ogni caso, però, l’obiettivo primario della terapia farmacologica sostitutiva è quello del miglioramento delle condizioni di vita della donna che sta per entrare in menopausa: grazie a questi farmaci, è possibile evitare o ridurre al massimo i sintomi tipici, come ad esempio vampate di calore, la sudorazione eccessiva, arrossamenti del viso improvvisi ed insonnia.