Il fallimento del percorso di una fecondazione in vitro può essere dovuto a numerosi fattori. I principali correlano con la qualità embrionaria e con la recettività endometriale.
Impianto
L’impianto costituisce quel processo per il quale l’embrione si inserisce nella mucosa endometriale creando un’ adesione con la stessa da cui trae il nutrimento. Tale processo avviene quando l’embrione raggiunge lo stadio maturativo definito Blastocisti. La donna rimane incinta (e pertanto si può dire che la gravidanza abbia avuto inizio) solo quando l’impianto è correttamente avvenuto: durante questo processo si verifica una comunicazione tra embrione ed endometrio, i quali si scambiano informazioni per mezzo della secrezione di alcuni mediatori.
La Blastocisti
L’embrione ottenuto dalla fecondazione dell’ovulo diviene una Blastocisti dopo circa 5-6 giorni.
In natura, l’embrione si forma nella tuba, dove è avvenuto il concepimento e all’interno della quale rotola verso l’utero e cresce superando vari stadi maturavi finché non raggiunge la cavità endometriale alla stadio di Blastocisti. Qui dovrà necessariamente “impiantarsi” per proseguire il suo percorso di crescita e dare quindi la gravidanza.
L’Endometrio
L’endometrio è il tessuto che riveste l’interno della cavità uterina ed il suo spessore varia a seconda della fase del ciclo mestruale. La fase proliferativa inizia subito dopo il termine del flusso mestruale e termina con l’ovulazione.
La crescita dell’endometrio è sostenuta dagli ormoni che sono prodotti dal follicolo ovarico. Nella prima fase del ciclo sono gli estrogeni a determinare la crescita endometriale. L’aumento degli estrogeni innesca una serie di eventi che portano allo scoppio del follicolo (ovulazione).
Dopo l’ovulazione ha inizio la seconda fase del ciclo, definita secretiva, e dominata dalla produzione del progesterone da parte del corpo luteo.
L’endometrio può ricevere l’embrione in seguito all’ovulazione, ma devono essere trascorsi almeno cinque giorni: è tuttavia importante che questa ricezione avvenga entro questo lasso di tempo, in quanto è proprio in questa finestra temporale che l’endometrio della donna è pronto a ricevere la blastocisti.
Proprio per questo motivo, si parla di finestra d’impianto come di quel periodo temporale di circa tre giorni – generalmente indicato intorno al 19° giorno del flusso fino al 21° – in cui avvengono le secrezioni. È molto importante che in questo periodo si verifichino gli eventi necessari per la conclusione dell’impianto: in conclusione, quindi, perché l’impianto avvenga correttamente, è fondamentale non solo che l’embrione si sviluppi in maniera corretta, ma anche che l’endometrio raggiunga la fase di massima ricezione e, di conseguenza, che tra embrione ed endometrio vi sia una comunicazione continua.
Cos’è l’ ERA Test ?
L’Era è un test genetico personalizzato per diagnosticare lo stato di recettività endometriale delle donne nella finestra d’impianto.
Questo strumento diagnostico molecolare viene utilizzato per analizzare i livelli di espressione di 238 geni correlati allo stato di recettività endometriale. Con lo sviluppo della tecnologia microarray è stato possibile valutare tale espressione genica con RNA ottenuto da un campione di tessuto endometriale. Dopo l’ibridazione, l’intensità dei segnali vengono letti da un predittore computerizzato ed i campioni sono classificati come “recettivo” o “non recettivo” in base ai profili di espressione specifici. L’array endometriale di recettività ed il preditore computerizzato (ERA) sono stati progettati, sviluppati e brevettati da IVIOMICS.
A cosa serve ERA?
Il test ERA viene utilizzato per valutare e determinare se, al momento della biopsia, l’endometrio della paziente aveva un profilo genetico “recettivo” o non.
L’analisi rivela la durata della finestra di impianto e consente il trasferimento di embrioni personalizzato (PET) programmandolo temporalmente sulla base dei risultati ottenuti.
A chi è rivolto il test ERA
Il test è stato studiato in pazienti che hanno subito multipli fallimenti dell’impianto di embrioni di buona qualità morfologica. Una errata finestra temporale d’impianto è stata rilevata in circa il 20% di pazienti con un utero normale, normale spessore endometriale e multipli fallimenti d’impianto (3 transfer falliti in pazienti di giovane età e 2 in pz con età superiore o uguale a 37aa).
La biopsia endometriale viene effettuata con catetere tipo Pipelle o simile.
Quando può essere eseguito il test ERA?
Il test ERA può essere eseguito durante un ciclo naturale o durante un ciclo sostitutivo con terapia ormonale (HRT).
In caso di diagnosi di recettività endometriale il transfer degli embrioni deve essere eseguito durante lo stesso tipo di ciclo in cui è stata condotta la biopsia endometriale.
In caso il risultato della biopsia identifichi una “non recettività endometriale” nella fase di studio in cui è stato condotto il primo prelievo, si dovrebbe eseguire una nuova biopsia nella finestra d’impianto che l’espressione del profilo genico suggerisce, convalidando in questo modo la diversa finestra di recettività endometriale.