La visita anestesiologica viene condotta dall’anestesiologo qualche giorno prima dell’intervento e permette di pianificare con attenzione l’anestesia, ottenendo il miglior compromesso possibile tra rischi e benefici per il singolo paziente; in questa sede l’anestesista procederà a stilare un’approfondita anamnesi, valutando per esempio:
- lo stato di salute generale, inclusi eventuali cambiamenti recenti,
- allergie a farmaci o altro,
- informazioni e abitudini, come altezza, peso, abitudine al fumo, consumo di alcolici…
- disturbi di salute cronici come:
- pressione alta
- diabete
- malattie cardiache
- asma
- sindrome delle apnee notturne
- interventi subiti in passato
- passate esperienze con l’anestesia e relativi eventuali problemi
Al termine di questa verifica verranno esposte le diverse possibilità di anestesia, con relativi rischi, vantaggi e svantaggi; in alcuni casi non è possibile offrire una scelta e ne verranno spiegati approfonditamente le ragioni.
Questa visita permette al medico anestesista di calibrare correttamente l’anestesia, per garantire al paziente prima di tutto la necessaria sicurezza, in secondo luogo ridurre al minimo il rischio di disagi ed effetti collaterali.
Anestesia Totale
L’anestesia totale è lo stato del corpo simile al sonno profondo, nel quale il paziente non sente il dolore, ma nemmeno altri stimoli esterni. Si inizia impostando l’infusione endovenosa al paziente iniettando un tranquillante ad azione rapida, e si prosegue con analgesici forti e diversi anestetici. Questo stato viene mantenuto durante tutta l’operazione. Strumenti utilizzati per assicurare il flusso di ossigeno e, se necessari, gas anestetici, sono: una maschera che si pone davanti l’ingresso della trachea e il tubo che viene introdotto nella trachea (anestesia endotracheale). Al completamento delle operazioni, l’anestesiologo interrompe la somministrazione dell’anestetico e il paziente si sveglia. Vista la particolare attenzione dedicata alla cura del dolore, la grande maggioranza dei pazienti non prova dolore.
Il paziente dopo l’anestesia viene collocato nella stanza per il risveglio, dove è sotto continua sorveglianza del personale medico, dal momento in cui l’anestesiologo valuta se il paziente è completamente sveglio e se le funzioni vitali sono normali e stabili.
Anestesia Locale
Questo tipo di anestesia è chiamato anche “anestesia regionale”. L’anestetico viene iniettata direttamente nel campo d’operazione o vicino al nervo che fornice l’area operata.
In questo modo è possibile rimuovere completamente la sensazione del dolore, ma allo stesso tempo evitare la somministrazione di altri farmaci, anestetici e analgesici nel sangue, nonché il loro impatto sulla funzione di tutto l’organismo. A differenza dall’anestesia totale, durante l’anestesia locale (o regionale), il paziente può rimanere sveglio durante la procedura, parlando con un operatore, e qualche volta decidere circa le nuove condizioni non conosciute prima dell’intervento. E’ possibile inoltre godere della musica di loro scelta utilizzando l’auricolare in dotazione. Qualora il paziente non volesse ascoltare o vedere cosa succede nella sala operatoria, questo non è il caso di rinunciare all’anestesia locale.
Dopo aver somministrato l’anestetico totale, è possibile provocare il sonno nel paziente con dei sedativi più leggeri, svegliandolo dopo l’intervento. E’ necessario sottolineare che l’iniezione del anestetico locale, nella maggior parte di casi, non è più dolorosa di una puntura di prelievo del sangue. I vantaggi di questa anestesia sono numerosi, ma soprattutto viene consigliata ai pazienti di età avanzata, ai pazienti con problemi ali polmoni e alla maggior parte dei pazienti con problemi al cuore. La soddisfazione del paziente è notabile subito dopo l’intervento, in quanto la sensazione di nausea e vomito sono veramente rari ed il paziente può iniziare a mangiare e bere a poco dall’intervento.