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Dalla Gravidanza all’Oncologia Senologica

dott-g-dolfinLa passione per l’ecografia è stata la scintilla professionale nella carriera del ginecologo Giancarlo Dolfin.

“Ho cominciato nel 1972 all’Ospedale degli Infermi di Biella, all’interno del reparto di Ostetricia e Ginecologia diretto dal professor Pier Nicola Siliquini. Qui ho iniziato ad occuparmi di ultrasuoni nel 1974, dopo un corso di perfezionamento alla Frauenklinik II di Vienna, quando è stato acquistato per il reparto uno dei primi ecografi”.

Dal 1979 continua il lavoro a Torino, all’Ospedale Sant’Anna, dove istituisce e dirige il Centro Ospedaliero di Ecografia, interessandosi di diagnostica prenatale, e nel 1980 è il primo in Piemonte ad utilizzare la via trans-addominale nel prelievo dei villi coriali per la determinazione della mappa cromosomica del bambino. Forma il suo gruppo stimolando la collaborazione con i neonatologi e fornendo loro indicazioni sulle patologie rilevate nel feto e

sulle quali intervenire. Utilizza anche, per primo in Piemonte, la via trans-fontanellare sui neonati in cui esistono sospetti di patologie cerebrali.

Oltre all’interesse soprattutto ostetrico per la salute della donna, si perfeziona in un campo di stretta attualità: la patologia mammaria. È infatti il ginecologo lo specialista a cui si rivolge la donna per i problemi che riguardano tutta la sfera genitale. “Nella diagnosi precoce di un tumore mammario, anche se Mammografia e RMN sono i migliori mezzi diagnostici, la visita clinica, l’ecografia radiale e l’elastosonografia shear wave risultano indispensabili, come dimostrato dal radiologo francese Dominique Amy, soprattutto in gravidanza, nelle donne giovani, ed in tutti quei tumori non sempre evidenziabili dagli RX – spiega il dottor Dolfin, che tuttora ricopre la carica di presidente dell’Esbe (European Society of Breast Echography), società che si occupa della sensibilizzazione sul problema mammario.

La caratterizzazione delle lesioni mediante US ed Elastosonografia SW permette di evitare spesso inutili biopsie e di tipizzare meglio le lesioni rilevate. La dimostrazione dell’anatonomopatologo svedese Tibor Tot che il carcinoma del seno è una malattia dell’intero lobo, ha dato maggior risalto alla validità della metodica ecografica radiale di Michel Teboul, radiologo francese. Lo studio ecografico preoperatorio sul lobo malato, e postoperatorio sul pezzo per la valutazione macroscopica della distanza dei margini dall’area patologica, ci hanno consentito un risultato

oncologico radicale ed estetico funzionale eccellente”.

Questo tipo di intervento effettuato dal dottor Dolfin è descritto nel libro del chirurgo americano Francescatti, (“Breast Cancer: a New Age in Menagement”, Ed. Springer) e dimostra come sia possibile ottenere un ripristino funzionale oltre che estetico del seno, riducendo i problemi collegati alla modificazione della propria immagine corporea.