Lipostruttura secondo Coleman
DEFINIZIONE
La lipostruttura, messa a punto dal Dr. Sydney Coleman di New York City, è una tecnica rivoluzionaria che permette di utilizzare il grasso corporeo di un paziente come filler (materiale di riempimento) naturale, biologico e “vivente” in modo tale da ottenere precise alterazioni strutturali laddove viene posizionato.
Dopo ormai 17 anni di pratica si può affermare che questa tecnica è certamente sicura, adattabile a diverse situazioni e in grado di offrire una buona stabilità nei risultati. La lipostruttura rappresenta la naturale evoluzione del lipofilling dopo averne analizzato ed eliminato i principali fattori di insuccesso.
Per garantire risultati duraturi, il grasso trapiantato deve essere in grado di sopravvivere nel nuovo ambiente. È necessario che il tessuto venga prelevato in un modo non traumatico (con siringhe piccole ed aspirando a bassa pressione), venga maneggiato e trattato con cura (l’aspirato viene centrifugato al fine di separare le cellule adipose vitali da quelle danneggiate e dai loro sottoprodotti e dal sangue e dall’anestetico presente nel sito di prelievo) ed infine trapiantato in multipli strati in modo da garantire una ampia superficie di contatto con il tessuto circostante. La lipostruttura richiede che l’infiltrazione del grasso sia eseguita in molteplici piccoli canali in ciascuno dei quali viene depositata una piccola quantità di tessuto adiposo. Questo è essenziale per la sopravvivenza del tessuto adiposo trapiantato che assume quindi le caratteristiche strutturali del tessuto circostante. In questo modo viene a crearsi una struttura disposta su vari strati (da qui il termine lipostruttura).
INDICAZIONI
- Ringiovanimento del volto: con l’invecchiamento si assiste infatti ad una progressiva assottigliamento di cute e sottocute del volto;
- Correzione del profilo del volto: aumento del volume di zigomi,labbra, solchi naso-genieni, mento, mandibola, atrofie facciali localizzate;
- Ringiovanimento della mani: anche in questa sede l’invecchiamento comporta una atrofia della cute e del sottocute;
- Atrofie tessutali localizzate, perdite di sostanza traumatiche o iatrogene (per esempio conseguenti ad iniezioni intramuscolo di cortisonici);
- Correzione della lipoatrofia facciale nei pazienti HIV positivi in terapia antiretrovirale: la terapia antiretrovirale protratta è associata infatti ad una alterazione del metabolismo lipidico con ridistribuzione del grasso corporeo. Si assiste, infatti, ad una lipoatrofia periferica (arti e volto) e talora un accumulo adiposo in regione addominale o cervicale (gibbo);
- Trattamento di aree cutanee distrofiche radiotrattate: la radioterapia utilizzata per esempio nel trattamento in presenza di un carcinoma mammario, comporta delle alterazioni del trofismo dei tessuti tali da compromettere la ricostruzione con protesi. Con la tecnica della lipostruttura, eventualmente ripetuta in anestesia locale due o più volte a distanza di due o tre mesi l’una dall’altra, si assiste ad un notevole miglioramento della qualità e del trofismo del tessuto tanto da rendere possibile la ricostruzione mammaria protesica.
- Trattamento della contrattura capsulare periprotesica nella chirurgia ricostruttiva della mammella: la lipostruttura si è dimostrata utile anche nel trattamento di tale complicanza della ricostruzione mammaria con protesi.
EV. ESAMI DIAGNOSTICI
L’intervento viene di norma eseguito in anestesia locale eventualmente associata ad una sedazione. Gli esami necessari sono quelli di un comune intervento ambulatoriale:
- emocromo con formula leucocitaria
- coagulazione
- ECG
Preparazione pre-operatoria
Esami di pre-ricovero
Trattamento
Breve descrizione del trattamento
L’area donatrice (di solito l’addome) viene infiltrata con una soluzione contenente l’anestetico locale. Si procede, quindi, alla aspirazione del tessuto adiposo attraverso delle sottili cannule collegate ad una siringa aspirando a bassa pressione.
Il tessuto ottenuto viene quindi centrifugato in modo da separare le cellule adipose vitali dalla componente ematica, dall’anestetico locale infiltrato e dalle cellule adipose danneggiate.
Si procede quindi al trapianto nell’area ricevente: dopo aver eseguito l’anestesia locale, si eseguono dei piccoli forellini attraverso i quali vengono fatte passare le cannule da infiltrazione del grasso.
Decorso post-operatorio
L’area donatrice rimane coperta da una medicazione contenitiva per circa 7 giorni. L’area ricevente è invece libera fin da subito con l’unica eccezione dei fori d’accesso che rimarranno coperti da piccoli cerotti per qualche giorno.
I rischi di questo intervento sono quelli generici comuni a tutti gli interventi, comunque molto bassi e sostanzialmente limitati a ematomi, sieromi, cicatrizzazione patologica, allergia ai farmaci utilizzati.
I rischi specifici della lipostruttura possono essere: un gonfiore prolungato (anche 3-4 mesi), una correzione insufficiente o eccessiva, una pigmentazione delle aree trattate.