Cataratta congenita ed ambliopia sono due patologie dell’occhio che possono avere una loro correlazione quando esse si presentano nei primi mesi o anni di vita del bambino: generalmente parliamo di questo problema per indicare un disturbo oculare dell’anziano o comunque dell’essere umano adulto, ma in realtà esso può riguardare anche il neonato, seppur in casi meno diffusi. In questo caso si parla di cataratta congenita (ed oltretutto rara) che, con tempi e modalità stabiliti dal pediatra e/o oculista, va trattata con un intervento di cataratta, esattamente come avviene nell’anziano o adulto, in quanto anche in questo caso si può ottenere una conseguenza disastrosa come appunto la cecità.
Uno dei sintomi che si possono presentare nella cataratta congenita è l’ambliopia: si tratta della cosiddetta sindrome dell’occhio pigro, una patologia che compromette la visione del bambino in quanto uno dei due occhi riesce a lavorare meglio dell’altro, il quale ‘vive’ una condizione di ‘pigrizia’ che compromette la capacità visiva del piccolo. Ne viene fuori una vista limitata, caratterizzata da una differenza almeno 2/10 di acutezza visiva, che genera nel bambino una visione distorta, in quanto un solo occhio mette a fuoco come dovrebbe, mentre l’altro occhio non lo fa.
Questa problematica è spesso correlata alla cataratta, per la quale è richiesto un intervento chirurgico (se è monolaterale entro due settimane di vita), mentre per il trattamento dell’ambliopia da deprivazione si può procedere con un trattamento un po’ diverso: in questo caso, infatti, si procede alla copertura dell’occhio sano utilizzando un cerotto oftalmico, per fare in modo che l’occhio pigro sia stimolato a sfruttare le sue potenzialità. Questa è una terapia riabilitativa che di solito sfocia anche nella prescrizione di occhiali da vista, per rendere più facile il loro di riabilitazione; va da sé, però, che se il problema è più serio si deve provvedere ad un tempestivo intervento di cataratta, che, anche se congenita, può rappresentare un serio problema anche in età neonatale.
Normalmente, questo disturbo riguarda gli anziani, ed anche in questo caso, per evitare problemi più seri – come appunto la perdita della vista e la conseguente cecità – è necessario intervenire. Consideriamo inoltre che questo disturbo, quando avviene nel bambino, potrebbe essere ancora più problematico se non trattato a dovere, perché le sue conseguenze riguardano una perdita della vista e cecità infantile per il 10/15%.
Un bimbo su 250 neonati soffre di questo disturbo, e si conta che ogni anno, all’ospedale del Bambin Gesù, vengono operati cento neonati con intervento di cataratta congenita: in questo caso si procede con l’eliminazione del cristallino opaco, che viene sostituito con uno artificiale, per restituire al neonato la possibilità di vedere le immagini in maniera normale. Inoltre, in diversi casi si associa l’intervento di cataratta al bendaggio dell’occhio pigro.