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Cataratta da cortisone

Tra le varie cause della cataratta – una patologia a livello oculare che si presenta con opacizzazione del cristallino e conseguente perdita della vista qualora non si intervenga con adeguato intervento di cataratta – vi è l’uso eccessivo di terapia cortisone.

La cataratta si presenta con caratteristiche identiche alla cataratta causata dal normale invecchiamento del cristallino: in genere, infatti, questa malattia oculare si ha in concomitanza con l’avanzare dell’età, ma alcune cause possono determinarne una insorgenza precoce rispetto alla normale cataratta da età avanzata.

Tra le cause della patologia oculare, oltre all’abuso di fumo ed alcool e la presenza di traumi a livello dell’occhio, vi è anche l’uso cronico di terapie antitumorali e di terapie a base di cortisone: in questo caso, quindi, si parla di cataratta da cortisone.

Quando si verifica la cataratta

La cataratta si ha quando c’è una opacizzazione del cristallino, che rende la vista parecchio annebbiata : in base al grado di gravità della patologia e della zona oculare in cui si è formata l’opacizzazione, vi possono essere difficoltà nella vista, anche parecchio importanti.

È buona norma fare un controllo oculistico quando si presentano sintomi significativi che potrebbero identificare un problema di opacizzazione del cristallino, soprattutto in presenza delle cause conclamate di cataratta. Quando è indotta dall’uso prolungato – anche se necessario – di farmaci cortisonici, la cataratta da cortisone può sopraggiungere anche in età giovane: sono questi i casi delle persone che non superano i 40 anni di età.

I farmaci cortisonici sono molto potenti, soprattutto per quel che riguarda l’alleviamento di alcuni sintomi di determinate patologie o infiammazioni: essi fungono normalmente da antinfiammatori ed agenti immunosoppressivi, e non è quindi escluso che questi farmaci possano essere utilizzati anche per quel che riguarda le patologie a livello oculare.

Tuttavia, l’uso continuo dei cortisonici può essere alla base di una serie di effetti collaterali per l’organismo umano: oltre al diabete, l’uso di terapie cortisoniche a lungo termine può anche comportare l’insorgenza di pressione oculare elevata, del glaucoma e, appunto, della cataratta.

La cataratta da cortisone è anche chiamata cataratta sottocapsulare posteriore. I sintomi di questa patologia sono uguali, tuttavia, per tutti i tipi di cataratta e comprendono, tra gli altri, annebbiamento ed offuscamento della vista, sensibilità alla luce con senso di abbagliamento, difficoltà a vedere durante la notte, diplopia, e necessità di una maggiore illuminazione durante alcune attività come ad esempio la lettura.

Il sintomo più importante è però la progressiva perdita della vista: questo significa che, se non trattata con intervento di cataratta, questa problematica può diventare sempre più importante e si può addirittura arrivare alla cecità.

A differenza dalla normale cataratta senile – quella che sopraggiunge con l’invecchiamento cellulare e che quindi si ha con il sopraggiungere dell’età – questo tipo di cataratta colpisce soprattutto i giovani ed ha delle caratteristiche ben precise: progredisce molto velocemente e si presenta in tutti e due gli occhi.

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