Come è cambiata la chirurgia della cataratta: l’evoluzione delle chirurgia della cataratta. Approfondimenti sull’intervento.
La medicina attuale ha fatto notevoli passi per quel che riguarda la chirurgia della cataratta: innovandosi completamente nel corso degli ultimi vent’anni.
Oggi quello sulla cataratta è diventato un intervento quasi di routine: semplice e con una percentuale di riuscita elevatissima. In pochi anni grazie alla sperimentazioni di esperti professionisti e all’impegno delle aziende che lavorano nel settore è stato possibile mettere a punto una tecnica d’intervento veloce, indolore ed efficacissima. Il paziente che oggi si opera di cataratta ha un’altissima probabilità che l’intervento chirurgico riesca perfettamente.
Le tendenze della medicina moderna vanno nella direzione di mettere in atto tecniche sempre meno invasive. Questa tendenza ha investito anche la terapia chirurgica della cataratta, mettendo a punto una tecnica che consente un recupero della vista molto rapido con uno stress fisico bassissimo per il paziente.
Ma in che modo? Puntando su due fattori principali: efficacia massima dell’operazione in tempi ridottissimi.
I primi interventi erano effettuati asportando il cristallino con tutta la capsula, oggi la tecnica si è enormemente sviluppata, utilizzando strumenti micro-invasivi e di estrema precisione. Si è inoltre passati dall’anestesia generale a quella locale e a ridurre sempre di più i tempi di ripresa: oggi un paziente può eseguire l’intervento di cataratta e nel giro di qualche ora tornare a casa.
Le tecniche utilizzate in precedenza erano: l’estrazione intracapsulare ed extracapsulare. La facoemulsificazione rappresenta un’evoluzione delle prime due ed è oggi una delle più utilizzate.
L’estrazione intracapsulare consiste nella completa rimozione del cristallino insieme alla capsula.
Questa tecnica, oggi eseguita molto raramente, comportava un taglio abbastanza grande e non permetteva di alloggiare la nuova lente artificiale (lo I.O.L.) in un supporto naturale. Questo tipo di intervento, comportando un taglio abbastanza grande poteva lasciare anche vistose cicatrici. Richiedeva inoltre numerosi punti di sutura. Si rivelava dunque molto stressante per il paziente.
Per eliminare questo problema le tecniche chirurgiche si sono evolute notevolmente. Quindi in un secondo tempo si passò alla tecnica definita extra-capsulare che consentiva la sola estrazione del cristallino, lasciando intatta la capsula, offrendo alla lente artificiale un alloggio assolutamente naturale.
Con questa tecnica si asporta prima la parte dura del cristallino e poi la corteccia. Successivamente veniva inserita la lente artificiale o I.O.L. rigida. Il taglio si riduceva notevolmente ed i benefici erano notevoli.
L’evoluzione della medicina ha portato ad affinare ancora di più la terapia chirurgica della cataratta giungendo a quella che viene definita facoemulisificazione: si tratta di una terapia mininvasiva che non comporta tagli e neppure punti di sutura e si rivela assolutamente indolore.
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