Quando si ha una ostruzione delle vie di deflusso lacrimale (che provvedono alla costante eliminazione delle lacrime) per motivi, malformativi, infiammatori, traumatici, neoplastici, il paziente lamenta epifora (lacrimazione continua), arrossamento dell’occhio, infezioni (congiuntiviti e cheratiti) ricorrenti.
Alla terapia farmacologia si affianca quella chirurgica, volta alla rimozione dell’ostruzione. Essa può andare dal semplice lavaggio o sondaggio delle vie di deflusso, alla dacrio-cisto-rino-stomia (la creazione di un passaggio dal sacco lacrimale al naso), all’impianto di particolari protesi tubulari.
Nel caso l’epifora sia dovuta ad eversione del puntino lacrimale si procede al suo riposizionamento chirurgico (puntoplastica). Notevole interesse ha assunto negli ultimi anni la endoscopia delle vie di deflusso lacrimale, una tecnica che utilizzando una microsonda con fibra ottica consente l’esplorazione delle vie lacrimali determinando la sede e la natura dell’ostruzione e, in alcuni casi, la sua eliminazione tramite un micro-trapano sito all’estremità della sonda; in tale occasione si posiziona di solito un tubicino (stent) che ha il compito di mantenere le vie pervie durante la fase di cicatrizzazione e che viene rimosso dopo circa un mese.
Questi interventi sono eseguiti per lo più in anestesia locale.