Intendiamo per degenerazione maculare senile, o legata all’età (DMS, DMLE, AMD in inglese), una patologia che coinvolge dopo i 50-55 anni la parte posteriore della retina (macula) responsabile della visione centrale (la visione “dritto avanti”, i “decimi” che siamo in grado di vedere) determinandone una diminuzione variabile a seconda delle forme, mantenendo inalterato il campo visivo (visione periferica).
Distinguiamo:
- Forme “secche”, o atrofiche, spesso bilaterali, che rappresentano la maggior parte delle degenerazioni maculari senili. Evolvono in modo lento causando un danno progressivo che può diventare severo solo nelle fasi terminali. Non esiste terapia eziologia della malattia, ma solo dei farmaci (la cui utilità non è univocamente riconosciuta) che ne ritardano la progressione: sono sostanze anti-ossidanti (omega 3, zeaxantina, resveratrolo etc.). La loro evoluzione è ben monitorata dalla tomografia ottica computerizzata (OCT).

- Forme “umide” o neovascolari: in questi casi si ha la comparsa di neovasi sottoretinici o membrana vascolare coroideale (nuovi capillari anomali) a livello della macula che prima trasudano liquido (che dà un sollevamento retinico maculare) e poi possono rompersi e sanguinare (ciò causa un importante calo visivo ad insorgenza acuta); successivamente si ha la retrazione cicatriziale della membrana neovascolare con un sovvertimento anatomico della macula ed un severo danno della visione centrale. Molto importante è che il paziente noti i primi sintomi (consistenti in una distorsione delle immagini, come se un film venisse proiettato non su uno schermo liscio ma su una parete dalla superficie irregolare); questo consentirà un tempestivo intervento dell’oculista che aiutandosi anche con la diagnostica strumentale, fluorangiografia retinica, con fluoresceina e con verde indocianina (ICGA), e tomografia ottica computerizzata (OCT), potrà evidenziare precocemente eventuali neovasi e trattarli con fotocoagulazione laser, con terapia fotodinamica (PDT) o con iniezioni intra-vitreali di anti-VEGF, sostanze in grado di bloccare la progressione dei neovasi. Importante è anche la monitorizzazione delle distorsioni visive, che il paziente potrà fare semplicemente a casa utilizzando il test di Amsler, in entrambi gli occhi, in quanto questa forma può interessare a distanza di tempo l’altro occhio.
TEST DI AMSLER