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OCT (Tomografia a coerenza ottica)

tomografia diagnosi cataratta La tomografia a coerenza ottica, o OCT (Optical Coherence Tomography), è una recente tecnica di imaging, non invasiva, che permette l’analisi delle strutture retiniche mediante sezioni tomografiche ad alta risoluzione della  retina.

Con l’OCT si possono analizzare sezioni sagittali, sezioni frontali e aspetti tridimensionali  della retina, permettendo la diagnosi, la stadiazione e il follow-up di numerose patologie retiniche.

Le modalità di azione sono similari a quelle del comune esame ecografico con ultrasuoni B, ma con notevoli vantaggi rispetto a quest’ultimo. L’OCT di ultima generazione ha una risoluzione di circa 4 micrometri rispetto ai 150 micrometri dell’ecografia B-scan, consentendo così una ricostruzione quasi istologica del tessuto retinico. Inoltre, l’acquisizione di ogni tomografia ottica dura una frazione di secondo ed è altamente riproducibile. Identificando, infatti,  alcuni punti di repere posti sul margine della papilla ottica o sui vasi retinici principali, ben visualizzabili dall’operatore durante l’esame grazie all’immagine simultanea infrared del fundus, è possibile ritrovare la localizzazione esatta delle tomografie precedenti potendo così effettuare un precisissimo follow-up.

La possibilità, inoltre, di effettuare delle tomografie frontali (C-scan e RPEfit) permette di eseguire un’analisi strato per strato (slicing) del tessuto retinico.

La valutazione quantitativa dello spessore retinico è resa molto affidabile e riproducibile grazie all’analisi point to point. A tal proposito numerosi studi confermano che le misure dello spessore retinico sono molto più precise e riproducibili con l’OCT Spectral Domain rispetto a quelle effettuate con OCT di precedente generazione.

Le scansioni ottenute possono essere, quindi, analizzate, quantificate, salvaguardate, paragonate con scansioni successive nonché sovrapposte alle immagini fluorangiografiche, ICGA e alle mappe microperimetriche.

In un certo numero di condizioni l’OCT permette di sostituire la fluorangiografia, evitando al paziente di sottoporsi ad un esame invasivo.

L’alta risoluzione dell’OCT consente al medico di definire il significato funzionale delle strutture retiniche al fine di comprenderne meglio la patologia.

In sintesi, l’OCT è un esame affidabile, sensibile, riproducibile, non invasivo che permette di studiare la retina strato per strato in modo quasi istologico, ottenendo delle “biopsie ottiche” e identificando anche le lesioni più fini responsabili di patologie retiniche.

L’OCT è utile nella diagnosi, nella stadiazione e nel follow-up di molte patologie retiniche, tra cui:

  • maculopatie: degenerazione maculare senile (forma atrofica e forma essudativa) e maculopatie non legate all’età
  • distrofie ereditarie retiniche
  • edemi maculari in retinopatia diabetica o in occlusioni vascolari venose
  • corioretinopatia sierosa centrale
  • patologie dell’interfaccia vitreo-retinica: membrane epiretiniche, pucker maculari, fori maculari a tutto spessore o lamellari.